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Arcipelaghi digitali liberi

25/09/2008 17900 lettori
5 minuti

Nel 1988, il gruppo danese “TV Stop” propone di creare una rete telematica europea per sviluppare il dibattito antagonista tra i diversi nodi estraparlamentari del vecchio continente. Da questa iniziativa nascerà l’European Counter Network (E.C.N.) con l’obbiettivo di collegare e distribuire materiali ed informazioni attraverso il mezzo telematico. E nonostante nel corso degli anni la rete ECN si sia evoluta in maniera esponenziale, la sua organizzazione ha sempre considerato come elemento imprescindibile la presenza di una rete parallela di rapporti tra gli utenti nel mondo reale a quella virtuale di networking. A tal proposito nel 1996 nasce il progetto “Isole nella Rete” che si prepone l'obiettivo di contaminare la rete Internet con i principali contenuti della rete ECN, inizialmente attraverso lo strumento della mailing-list.

 

Attualmente Isole nella Rete vanta un impegno ormai storico: è il principale server di movimento in Italia, è attiva in numerosi campi e sempre attenta alle dinamiche sociali. La stessa descrizione ufficiale ci suggerisce che “Isole nella rete è un luogo di visibilità, di relazione e di possibile ricomposizione per quei soggetti che i profondi mutamenti della nostra società in questi anni hanno frammentato e disperso, i soggetti non allineati al pensiero unico o rassegnati alla marginalità, i soggetti ancora desiderosi di costruire un movimento reale, che sappia cambiare lo stato delle cose presenti”. In questa zona franca, libera dalla logica meccanica dell'individuo teso al puro e semplice raggiungimento dello scopo individuale, pronto a distruggere qualsiasi cosa che non sia perfettamente strumentale ai suoi fini produttivi, possiamo riscontrare la classica – e forse più pura – forma del blog. I forum e le mailing list relative ai temi più in vista, infatti, restano sempre gli strumenti preferiti dall'azione delle “Isole”, ma a questi vengono giustamente affiancati dagli strumenti necessari per alimentare quell'interattività ben nota tra i diversi internauti e sviluppare interessanti discussioni senza alcuna frontiera argomentativa.

 

Quello che contraddistingue ogni link, news, e banner presente all'interno di questo network è l'interesse nei confronti di problematiche sociali, discussioni, e innovazioni che raramente vengono prese in considerazione se non da realtà autogestite. A tal proposito, uno degli aspetti più interessanti delle “Isole” riguarda l'icona di WikiArtPedia che galleggia nello spazio delle novità. Il progetto in questione, che inizialmente era ospitato proprio sul server ECN, utilizza come piattaforma software MediaWiki ed è coordinato da Massimiliano Menconi e Tommaso Tozzi, direttore del Centro di Ricerche e Documentazione sull’Arte e le culture delle Reti – uCAN – presso il Dipartimento di Arti Multimediali dell'Accademia di Belle Arti di Carrara. Il suo obiettivo è quello di creare un punto di riferimento on - line relativo alla ricerca, diffusione e promozione delle arti e le culture delle reti telematiche. E il nome stesso di questo progetto lascia intendere la vicinanza concettuale con la ben più famosa Wikipedia. Infatti, anche la sua versione artistica nasce e si sviluppa attraverso la collaborazione e partecipazione libera di ogni utente della rete.

 

Questo è il dato più importante: di siti dedicati all'arte (in tutte le sue molteplici forme) e alle relative discussioni il web ne è pieno, ma è solo con WikiArtPedia che si infrangono definitivamente le regole standard della partecipazione verticalizzata e vincolata alla costruzione del sapere. L'utente non ha solo la possibilità di lasciare un commento ad un articolo “postato” dal legittimo proprietario di un blog, ma bensì può partecipare attivamente alla costruzione del post stesso. E così WikiArtPedia sfrutta quello che è il vantaggio principale del web su tutti gli altri media, ovvero il poter creare legami orizzontali tra i vari utenti, dare opportunità a tutti i computer della rete di dialogare tra di essi, scambiarsi informazioni e materiali, senza dover sottomettersi al gioco di un'unica fonte che dall'alto impartisce a tutti il suo potere. WikiArtPedia si basa sul contributo dei singoli utenti, di tutti coloro che hanno delle informazioni e che vogliono condividerle con il resto del mondo, ed proprio su questo nodo che appare evidente il suo legame con la logica hacker. Il principio fondamentale è che tutti coloro che hanno le giuste capacità devono essere liberi di “mettere le mani” su qualcosa che, come il software, non può essere di nessuno (per approfondimenti Arturo di Corinto, Tommaso Tozzi, "Hacktivism. la libertà nelle maglie della rete", 2002, manifestolibri). Inoltre, il legame tra WikiArtPedia e l'universo hacker lo riscontriamo anche nella scelta dei nomi che concorrono alla riuscita del progetto.

 

Uno su tutti ricordiamo AHA, un progetto di networking artistico ideato da Tatiana Bazzichelli alla fine del 2001. L'acronimo – Activism, attivismo politico, Hacking, attivismo tecnologico, Artivism, attivismo artistico –, attivo negli ambienti underground italiani ed esteri, racchiude progetti che spaziano dall'intreccio dell'arte più canonica con i diversi mezzi di comunicazione (video, computer, televisione, radio, testi scritti) alla new media art, fino alla sperimentazione tecnologica in uso tra le comunità hacker, più propriamente conosciuta come hacktivism. Inoltre questo gruppo si propone di effettuare una serie di seminari per dare ai partecipanti gli strumenti necessari per conoscere e comprendere la cultura digitale in Italia. Un altro nome strettamente legato a WikiArtPedia è Neural.it, progetto dedicato alla pubblicizzazione di archivi, recensioni, news relative all'hacktivism, la New media Art e l'E-Music.

 

Uno degli aspetti più interessanti che caratterizza il materiale che liberamente circola attraverso questi canali sotterranei del web è sicuramente la loro libertà giuridica, il loro essere costantemente “copy-lefted”. Vale a dire registrati con licenze quali GNU GPL o Creative Commons, le quali permettono la libera circolazione, riproduzione, distribuzione, esposizione dell'opera, nel pieno rispetto del proprio autore. L'unico vincolo, infatti, riguarda il riconoscimento dell'autore, la giusta citazione, e l'impossibilità di utilizzare l'opera per fini commerciali. La cultura è libera e resta libera: favorire la libera circolazione delle idee resta l'obiettivo principale. Un obiettivo pienamente raggiunto da WikiArtPedia!

Riccardo Esposito
Riccardo Esposito

Durate gli anni accademici 2003/04 e 2004/05 ha collaborato con la cattedra di Comunicazione mediata dal computer del prof. Arturo di Corinto (facoltà di Scienze della Comunicazione, La Sapienza, Roma) e ha partecipato, sempre in seno alla suddetta cattedra, alla realizzazione della prima edizione (2006) del seminario ’Introduzione a GNU/Linux e al Software Open Source”.

Nel 2006 ha partecipato al gruppo ’MediaDiet.com”, coordinato dalla cattedra del prof. Mario Morcellini (facoltà di Scienze della Comunicazione, La Sapienza, Roma). L’attività di ricerca ha avuto come scopo quello di individuare, tramite una metodologia di tipo quantitativo, il mutamento del rapporto tra gli studenti di Scienze della Comunicazione e i media nel corso dei cinque anni di studio. I risultati di questo lavoro, derivati dall’analisi dei 500 questionari somministrati, sono stati presentati al COM - PA 2006 (Salone Europeo della Comunicazione Pubblica, dei Servizi al Cittadino e alle Imprese) che si è svolto a Bologna.

Nel 2007 è stato selezionato, insieme ad altri nove studenti, dalla cattedra di Antropologia Culturale del prof. Massimo Canevacci (facoltà di Scienze della Comunicazione, La Sapienza, Roma) per partecipare ad una esperienza etnografica presso la popolazione indigena Bororo, Mato Grosso, Brasile. Nel dicembre del dello stesso anno, dopo un breve soggiorno preparativo a San Paolo, insieme al gruppo di ricerca ha trascorso cinque giorni presso l’aldeia di Garças, raccogliendo dati e sperimentando le tecniche dell’etero e auto rappresentazione.

Il 5 marzo 2008 ha presentato, insieme agli altri componenti del gruppo di ricerca, nell’aula magna della sede di Scienze della Comunicazione, il seminario ’Frammenti Etnografici. Esperienze mix – mediali di un gruppo di studenti in un villaggio bororo”, proposta didattica della cattedra di Antropologia Culturale (facoltà di Scienze della Comunicazione, La Sapienza Università di Roma) sorta grazie all’iniziativa del prof. Massimo Canevacci e gestita, sia a livello istituzionale che didattico, dai componenti del gruppo di ricerca. Nel corso del seminario (tenutosi tra maggio e giugno del 2008) ha compiuto la prima esperienza didattica, preparando e presentando due lezioni, una su l’antropologo francese Lévi – Strauss e l’altra sul rapporto tra emotività ed etnografia.

Il 6 maggio 2008, insieme ad altri 5 studenti, si è recato a Tokyo per collaborare ad alcune lezioni del prof. Massimo Canevacci presso l’università Musashino, e ha curato le riprese video del seminario - performance ’Sandmann”, sempre del prof. Canevacci e di sua moglie Sheila Ribeiro, tenutosi il 10 maggio al teatro Super Deluxe di Tokyo.

Attualmente collabora con la cattedra di Antropologia Culturale della facoltà di Scienze della Comunicazione, La Sapienza, con ZON/A, rivista e punto di discussione on line di antropologia, Mediazone, la rivista scientifica della facoltà di Scienze della Comunicazione, Comunitàzione, community dedicata alla comunicazione e al marketing, Anthropos, portale di approfondimento delle materie antropologiche, Comunicatori Pubblici, portale di news e idee sulla comunicazione legato al COM-PA (Salone Europeo della Comunicazione Pubblica dei Servizi al Cittadino e alle Imprese), Capri Art Film Festival 2009 (referente Giuseppe La Femina). Ha partecipato, inoltre, alla rielaborazione della ricerca ’Professioni e professionisti dell’audiovisivo. Passaggio al futuro” insieme al gruppo di ricerca che fa capo alla cattedra di Media e linguaggi digitali della prof.ssa Mihaela Gavrila, sempre presso la facoltà di Scienze della Comunicazione.

Nel marzo 2008 il Crisc-Cmcs (Centre for Media and Cultural Studies) pubblica la sua tesi di laurea specialistica dal titolo ’Simboli apparenti. Ricerca qualitativa sull’estetica dell’iPod” e nel Giugno 2008 il portale di approfondimento delle materie antropologiche Anthropos pubblica la sua tesi di laurea triennale ’Sincretismi musicali. Il berimbau attraverso i suoi itinerari diasporici”.